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Un frammento dell’Hotel Ritz

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photo Quentin Bertoux pour Artcurial

L’Hotel Ritz a Parigi ha riaperto nel 2016, dopo quattro anni di un restauro che ha rispettato la tradizione rappresentata da questo luogo iconico. 3.500 oggetti, suppellettili e arredi che hanno abitato lo storico hotel e che, in seguito all’ultima campagna di rinnovi, non vi hanno più fatto ritorno, saranno i protagonisti di un’asta organizzata da Artcurialche ha firmato anche quelle dedicate agli oggetti dell’Hôtel de Crillon, del Plaza Athénée, dell’Hôtel de Paris a Monaco e della Tour d’Argent. L’evento (una volta tanto questa parola ha un senso…) è in programma dal 17 al 21 aprile e sarà preceduto da una mostra nelle sale del quartier generale di Artcurial a Parigi, in Rond-Point des Champs Elysées. «Un’occasione eccezionale che fa rivivere la prestigiosa storia del Ritz – dice François Tajan, vice-direttore di Artcurial – Ogni oggetto ne custodisce la leggenda, esprimendone l’impareggiabile gusto. Collezionisti e ammiratori avranno dunque un’opportunità unica: portare a casa un frammento di questa leggenda.» Inaugurato il 1° giugno 1898, il Ritz incarna l’anima lussuosa ed elegante dell’art de vivre francese. Il suo stile caldo e scintillante conquistò fin da subito le celebrità di tutto il mondo. Da Marcel Proust a Ernest Hemingway, da Coco Chanel a Audrey Hepburn, da Chaplin a Maria Callas, tutti pazzi per il carismatico hotel di Place Vendôme. Proust immortalò il Maitre d’Hotel Olivier Dabescat nel personaggio di Aimé al Grand Hôtel de Balbec in Alla ricerca del tempo perduto; Hemingway, negli anni ’20, era un ospite fisso al bar dell’albergo, Francis Scott Fitzgerald intitolò Un diamante grande come l’Hotel Ritz uno dei suoi racconti migliori, Coco Chanel visse (e passò a miglior vita) tra le rassicuranti mura del 15 di Place Vendôme; molte scene di Arianna, girato da Billy Wilder con protagonisti Audrey Hepburn e Gary Cooper, sono ambientate nel patinato décor del Ritz degli anni ’50. Anche oggi, il mondo del glamour qui si sente a casa, sedotto dall’inconfondibile Ritz Style, che combina armoniosamente dipinti e antichità francesi dallo stile Luigi XIV a quello Impero. Fu César Ritz, re dell’imprenditoria alberghiera della fine dell’800, ad avere l’idea di trasformare la residenza privata del duca di Gramont in Place Vendôme, progettata da Mansart, architetto prediletto da Luigi XIV, in una magnifica casa di famiglia, disegnata come se fosse stata arredata nel corso di generazioni, disseminata di oggetti d’arte. L’architetto Charles Mewès trasse ispirazione da una visita alle residenze di Versailles e Fontainebleau per selezionare i complementi d’arredo. Ed ecco da dove provengono gli orologi, le poltrone, gli sgabelli da bar, le lampade e gli splendidi manufatti dei principali produttori francesi, le pitture, gli arazzi, simboli del grande artigianato made in France, alcuni dei quali presenti in asta e quindi, come dire, a portata di mano.

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