Ravecchia è un sobborgo di Bellinzona, un tempo buen retiro per la villeggiatura delle famiglie patrizie bellinzonesi che qui avevano eleganti residenze. Una di queste è Villa dei Cedri, che deve il suo nome alle maestose conifere del parco che la circonda.
Costruita nell’Ottocento e in origine casa di campagna dai tratti neoclassici, la villa deve l’aspetto attuale all’ampliamento progettato dall’architetto milanese Nelusco M. Antoniazzi su commissione del banchiere Arrigo Stoffel, che l’acquistò nel 1931.
Dal 1978 la villa e il parco sono di proprietà del Comune di Bellinzona e, dal 1985, sede della Civica Galleria d’arte, oggi Museo Villa dei Cedri. Negli interni, le caratteristiche della dimora alto-borghese come gli eleganti pavimenti, i soffitti con stucchi ornamentali, camini e pannelli dipinti con vedute fluviali e lacustri, sono arrivate pressochè intatte fino a noi e costituiscono parte del fascino di questo museo che custodisce un’importante collezione permanente, dedicata soprattutto alle opere degli artisti attivi nel Ticino, ma è anche la sede di interessanti eventi espositivi.

Da vedere, dal 16 settembre al 7 gennaio 2018, la mostra “Honoré Daumier. Attualità e varietà”, curata dallo studioso Matteo Bianchi e da Carole Haensler Huguet, conservatore del Museo Civico.

Un’ottima occasione per riscoprire l’opera di uno straordinario artista del XIX secolo la cui attualità riverbera fino ai nostri giorni. Esponente di spicco del Realismo, movimento culturale nato in Francia intorno al 1840, Daumier rivolge uno sguardo lucido e una satira spesso amara alla vita della politica e dei tribunali, allo sviluppo della città e della società moderna. Artista poliedrico, è stato un grande divulgatore di idee, un giornalista che usava l’immagine al posto della parola reagendo all’attualità, come i migliori vignettisti satirici di ogni tempo. In un modo così brillante, che il suo lavoro attraversa i secoli senza perdere freschezza e incisività.